Ci troviamo in un periodo, con pieno uso della tecnologia e dove il tempo è denaro.
Direte, cosa centra, questa banale affermazione, con i detergenti per lavatrice?
Semplice. Il fatto è che viviamo in questa dicotomia: voler vivere nel progresso ed al passo con le richieste della società, e contemporaneamente voler ritornare ad un vivere green, liberandoci del tossico.
In parole povere:
– vogliamo usare la lavatrice,
– risparmiare la corrente utilizzando basse temperature (i famosi 30°C)
Però allo stesso tempo:
– vogliamo i panni netti e splendenti,
– senza sostanze tossiche imbevute dentro, che poi entrano a contatto con la nostra pelle…
Non capite ancora la dissonanza?
Colte, o colti dall’idea di fare tutto in casa come una volta (il cui ritorno è importante ed utile), ci cingiamo allo “spignatto” del sapone per lavatrice. Seguendo alcune ricette ormai diffuse, a macchia d’olio, sul web. Ci ritroviamo felici e contenti con il nostro sapone più economico e privo di sostanze tossiche, che si possa mai trovare in commercio!
Sicuramente un momento divertente, e sicuramente apparentemente il vostro bucato sembrerà pulito.. in realtà, purtroppo (detto con tristezza perchè è da prendere atto) non è così. Il problema che sorge dall’usare continuamente sapone fatto in casa, a base solo di sapone di Marsiglia e bicarbonato (comunque sconsigliato, vedi ricette in fondo articolo), in una lavatrice arriva con il tempo.
Inizialmente tutto è perfetto, sino a quando i capi iniziano ad essere saturi di sporco. Iniziano ad assumere un leggero colore grigio, la morbidezza cambia, e soprattutto l’odore.
Eppure in passato…
Vero in passato le casalinghe il sapone a pezzi… e funzionava alla grande. Anche oggi funzionerebbe, se procedessimo nello stesso modo, ovvero con un’azione meccanica di sfregamento del capo, il famoso olio di gomito, oltre al fatto che, sempre le nostre nonne, stendevano i capi tassativamente all’aria, al sole, e qui si concludeva la sbiancatura ed igienizzazione.
Non si possono avere risultati soddisfacenti unendo rimedi antichi con le lavatrici moderne.
Il solo sapone diluito in tutta l’acqua della lavatrice, circa 15 litri, non può fare miracoli, soprattutto con le temperature che ci portano ad usare (max 30°… un tempo i panni venivano bolliti!)… Se usiamo la lavatrice ahimè, servono i dannosi tensioattivi (i veri detergenti moderni) e sequestranti, sostanze che appunto “sequestrano” (tolgono) gli ioni calcio e magnesio riducendo la durezza dell’acqua, facendo si che non precipitino sali insolubili sui vestiti. Risultato.. nel tempo i panni prendono quel colore grigino da accumulo.
Accumulo di minerali da acqua dura, dei fiocchi di sapone made home, di sporcizia e sporcizia depositatasi nel tempo. Tutto rimane li.. perchè?
Perchè purtroppo il sapone fatto in caso con metodologie semplici non consente di pulire veramente i panni se lo usiamo in lavatrice.
Sarebbe ottimo se lavassimo a mano, se usassimo acqua bollente, forti risciacqui continuando a sfregare i panni in acqua corrente.. ma ciò non accade. Ne consegue, tristemente, che se vogliamo usare la lavatrice,ed avere panni realmente puliti, abbiamo bisogno di altre sostanze che hanno il compito di sostituire tutti i passaggi sopra descritti, sebbene siano tossiche.
Qualunque detersivo bio che cercherete, infatti.. con la minor quantità di “sostanze” tossiche , contiene comunque due elementi: tensioattivi e sequestranti.
Perchè accade l’accumulo con il sapone in lavatrice?
La risposta sta nella differenza che esiste fra sapone e detersivo, sebbene questi termini vengano usati, ormai, indistintamente.
Quando s’introduce nella soluzione saponosa (a base di sapone come di Marsiglia) un tessuto macchiato d’unto, le code idrofobiche del sapone andranno ad attaccarsi alle lunghe catene idrofobiche dei trigliceridi che costituiscono l’unto, lasciando sulla superficie della macchia le teste idrofiliche, rendendo il tutto solubile in acqua, unto compreso. Tenderanno a formarsi quindi delle micelle che contengono l’unto da portare via. A questo punto basterà strofinare per ottenere il distacco della macchia dal tessuto, o dalla pelle, e la sua dispersione in soluzione; il risciacquo della soluzione saponosa allontanerà lo sporco lasciando tessuto o pelle puliti. Un problema collaterale è costituito dalle acque “dure”(la maggior parte delle nostre acque), cioè contenenti sali di calcio e di magnesio che in ambiente basico (creato dal sapone di Marsiglia o simili) non sono più solubili e precipitano, fornendo quei caratteristici aloni sul bordo delle vasche da bagno, rovinando i tessuti su cui vanno a depositarsi.
Così sono nati i detersivi chimici, i quali non rendono più l’acqua basica, i tensioattivi sequestrano lo sporco senza troppo sforzo anche a basse temperature.
Quindi volendo usare lavatrice e basse temperature, soprattutto in condizione di acqua dura, non resta che usare tensioattivi e sequestranti.
I tensioattivi sono composti organici che sciolti in acqua favoriscono la solubilità dello sporco. Infatti sono composti da una parte che si lega all’acqua (idrofila) e da una parte che si lega allo sporco grasso (lipofila).
Anche i detersivi comprati in negozi bio li contengono, poichè sono gli unici strumenti per pulire, oggigiorno, i nostri panni…
Sicuramente troverete nomenclature come tensioattivo etosillato, che non è altro che un tensioattivo di origine naturale cui, in modo artificiale, è stata aggiunta una parte di origine petrolchimica, per renderne la lavorazione più semplice ed economica, ad esempio:
-COCAMIDOPROPYL BETAINE derivato dall’olio di cocco
-DISODIUM COCOPOLYGLUCOSE CITRATE
-SODIUM LAUROYL SARCOSINATE
-SODIUM COCOYL HYDROLIZED WEATH PROTEIN
Inconveniente?
Inquinamento e tossicità.
Ma io aggiungo il bicarbonato al sapone fatto in casa…
Il Bicarbonato, in presenza di acqua dura, può aiutare molto.. una parte del calcio e del magnesio si “sposta” verso quest’ultimo, si forma bicarbonato di calcio, più solubile del carbonato di calcio, inoltre ha un’azione addolcente sull’acqua che rende i tensioattivi più aggressivi (il detersivo agisce meglio, non il sapone..). Però il bicarbonato si annulla se usato ad alte temperature, si degrada, formando carbonato di sodio (soda solvay), quindi oltre a neutralizzare la sua efficacia aumenta il problema del calcare..
Purtroppo questa è un piccolo esempio della dicotomia in cui viviamo.
Molte persone, avendo magari un’acqua meno dura, si accorgeranno più lentamente di questo, ma la realtà rimane invariata. Si tratta di processi meccanici e chimici che non possono essere nascosti o ignorati. Poi uno è libero di scegliere, sta qui la bellezza della libertà. Consapevolezza e scelta d’azione.
Ricapitolando
Il sapone fatto in casa è utile se:
– laviamo a mano strofinando meccanicamente
– usiamo acqua calda oltre i 60°C
– risciacquiamo abbondantemente, continuando a strofinare
– utilizzo di acqua dolce.
Non serve, anzi sporca se si presentano queste condizioni:
– usato in lavatrice (condizione principale)
– usato a basse temperature (sotto i 60°C)
– usato in presenza di acqua dura
E SE VOGLIAMO COMUNQUE FARLO IN CASA?
Tutte queste terribili notizie non devono scoraggiare, anzi. Forse il total green (usando la lavatrice) è impossibile, ma il quasi è accessibile. Una soluzione è quella di procedere al solito, ma aggiungendo…
Sapone di marsiglia, acqua distillata, soda solvay (no bicarbonato), citrato di sodio o percarbonato (solo per i bianchi)…, in pratica la vostra procedura classica, ma aggiungendo una parte di detersivo per i piatti concentrato (Ecobio).
In questo modo si può evitare di comprare prodotti inutili, e rendendo multifunzionale il nostro detersivo per i piatti ecobio, possiamo risparmiare, essere un pochino più green (anche perchè eviteremo sbiancanti ottici, profumazioni,..) essere soddisfatti, e non per ultimo avere i panni puliti in profondità.
Ideale sarebbe tenere i vari ingredienti in contenitori separati ed unirli alla vaschetta via via, in base al carico, ai colori, entità di sporco e temperatura usata.
Prodotti per una lavatrice green, o quasi…
-Detersivo per i piatti: essendo formato sostanzialmente da tensioattivi, è il mezzo con cui si può eliminare lo sporco lavando in lavatrice. Tenere sempre d’occhio la schiuma prodotta dalla lavatrice, se è troppa diminuire il detersivo piatti. In generale per due cucchiai di sapone in scaglie servono due cucchiai di sapone per piatti.
-Soda Solvay: (carbonato di sodio) serve a sciogliere i grassi perché, aumentando l’alcalinità della soluzione, aiuta il lavoro del tensioattivo. Utile quando i capi sono particolarmente macchiati, però attenzione ai colorati, poichè troppa soda li sbiadisce) 1 cucchiaio è sufficiente per un carico.
Si compra in qualsiasi supermercato. Da non confondere con la soda caustica e tanto meno bicarbonato di sodio. Non usate il bicarbonato con il sapone di Marsiglia.
-Sapone di marsiglia: serve da anti-schiuma (se troppa è pericolosa per la lavatrice). 2 cucchiai di scaglie, per un carico, sono sufficienti.
-Percarbonato: Sbianca e disinfetta se utilizzato sopra i 40°C (a quella temperatura libera ossigeno attivo). Si compra al supermercato. Ne basta 1 cucchiaio.
-Citrato di sodio: Riduce la famosa durezza dell’acqua, quindi diventa il nostro sequestrante, addolcente. In questo modo i tensiottivi diventano più aggressivi e lavorano meglio. Si compra nei supermercati ma è facile farlo anche in casa:
150 g di acido citrico anidro (82,5 g di monoidrato)
200 g di bicarbonato di sodio
300 g di acqua demineralizzata o distillata